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Mal di schiena

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Il mal di schiena è una condizione comune che può colpire persone di tutte le età ed è una delle principali cause di disabilità in tutto il mondo.

Mal di schiena
13 marzo 2024

Un quarto della popolazione ha sofferto o soffre o purtroppo soffriranno di mal di schiena, questa patologia oltre ad essere notevolmente inficiante, rappresenta anche la prima causa di astensione dal lavoro. Gli antidolorifici molto spesso si concentrano sull’eliminazione del sintomo e non sulla causa.

Le ultime ricerche dimostrano che il collagene ha un ruolo fondamentale sulla risoluzione di questo disturbo e Genacol è il supplemento numero uno per aiutare nel processo di miglioramento e risoluzione.

Finalmente un prodotto privo di effetti collaterali (idoneo anche per celiaci e diabetici) una matrice di collagene di nuova generazione che sta stravolgendo il mondo della supplementazione. La definizione di mal di schiena riporta la sindrome algica vertebrale e descrive una problematica sociale ed economica poiché costringe allettati molti lavoratori, con una relativa incidenza finanziario per tutti.

Secondo l’ISTAT, almeno 7.000.000 di persone sono colpite da patologie reumatiche, di esse il 70% è riferibile all’artrosi. Il mal di schiena colpisce la maggior parte delle persone almeno una volta nella vita. Tale condizione dolorosa se non presa con serietà rischia di portare a coinvolgimenti ben più invalidanti.

Cerchiamo dunque di capire alcuni concetti fondamentali. Possiamo distinguere due componenti fondamentali della schiena (rachide): colonna vertebrale e muscolatura. La muscolatura è inserito nella colonna vertebrale, costituita a sua volta da metameri definite vertebre.

Tali vertebre comunicano l’un l’altra per mezzo delle faccette articolari separate dai menischi (morbidi cuscinetti) che permettono la flessione del rachide oltre ad assorbire le vibrazioni che si generano durante il cammino e la corsa.

La porzione di sistema nervoso che scorre all’interno dello speco vertebrale (canale interno formato dagli archi e dai corpi delle vertebre) è chiamato midollo, i nervi trasmettono le istruzioni impartite al cervello a muscoli, organi e arti, oltre ad inviare le informazioni sensoriali come il dolore proveniente dalle diverse parti dell’organismo. L’articolazione che collega il rachide alla pelvi è l’articolazione sacro-iliaca.

Cause del mal di schiena

  • Lesioni muscolari: la causa più comune a generare dolore è identificabile nelle lesioni muscolari, facendo un movimento brusco possiamo dar luogo ad uno stiramento o peggio uno strappo muscolare, che blocca la schiena e provoca un intenso dolore. Anche un semplice starnuto oppure un colpo di tosse, legarsi le scarpe o torcersi per voltarsi può generare un danno. Molto spesso gli stiramenti alla schiena possono verificarsi quando si solleva un oggetto pesante in modo errato. Questi danni tendono nella media a passare col tempo ma in casi peggiori devono essere trattati con la fisioterapia e con supplementi adeguati.
  • Lesioni ai dischi: mal di schiena protratti a lungo possono essere originati da infortuni che hanno provocato lesione dei dischi intervertebrali, delle faccette articolari o dell’articolazione sacro-iliaca. I dischi sono assoggettabili a cuscinetti tra le vertebre. Ogni cuscino contiene una zona centrale chiamata nucleo polposo per via della sua consistenza deformabile.
    Tale nucleo polposo è circondato a sua volta da una parte più rigida denominata anulus fibroso (cercine fibroso) che tiene assieme i metameri e contiene la fuoriuscita del nucleo polposo. In condizioni fisiologiche i dischi sono idratati come spugne imbevute d’acqua, con il passare del tempo, invecchiando e con una minore produzione di collagene i dischi tendono a diventare più rigidi e perdono sempre di più le proprietà di ammortizzare i traumi, tale sviluppo va sotto il nome di degenerazione discale.
    Peggiorando, la degenerazione discale colpisce le ossa delle vertebre che circondano il disco ed iniziano a crescere attorno ad esso, tale accrescimento anomalo viene chiamato sperone.
    Ingrandendosi eccessivamente tali speroni cominciano a comprimere i nervi del midollo spinale peggiorando il dolore alla schiena e provocando intorpidimento e debolezza alle gambe.
  • Lesione alle faccette articolari: la funzione delle faccette articolari sono di estrema importanza per conservare l’allineamento di tutta la colonna vertebrale e consentire il movimento del rachide nelle diverse direzioni. Ogni metamero presenta 4 faccette articolari 2 si connettono con la vertebra superiore e le successive 2 con quella inferiore. Tutte le faccette articolari sono ricoperte da un tessuto denominato liquido sinoviale dal quale proviene il liquido lubrificante che ne permette lo scorrimento, evitando la frizione osso contro osso. Il logoramento del tessuto sinoviale determina la degenerazione e fenomeni artritici che conferiscono danni e dolori oltre che fenomeni disfunzionali. La somma di indebolimento dei dischi e faccette determina a sua volta un rallentamento nello scorrimento vertebrale, il che provoca spesso il restringimento del canale vertebrale. Il termine per definire l’indebolimento delle vertebre è definito spondilolistesi, il restringimento del canale vertebrale è invece definito stenosi vertebrale. Parlando dei processi di modifica del rachide possiamo definire il livello di degenerazione vertebrale in base alla velocità nella modificazione della problematica che si tramuta in osteoartrite ed artrite reumatoide. Tali degenerazioni possono provocare acuti mal di schiena, dolore alle articolazioni ed alla muscolatura degli arti inferiori, intorpidimento e debolezza, il tutto dovuto alla maggiore compressione alla quale sono sottoposti i nervi.

Ulteriori problematiche ai dischi intervertebrali

Con il tempo è possibile che la situazione degeneri, i dischi intervertebrali comincino a sporgere e mutare forma, a questo punto se l’anello si rompe, parliamo di lacerazione anulare. Se assistiamo alla fuoriuscita del nucleo polposo parliamo di ernia del disco, nel caso essa si stacchi dal restante disco viene definita migrata o espulsa. Il disturbo che può conseguirne è definito sciatalgia.

Come ci avvisa il nostro organismo?

Il nostro organismo, ci allerta sui movimenti sbagliati che si compiono con dei campanelli d’allarme, ad esempio:

  • Alzandosi repentinamente da una seduta, in auto oppure da tavola.
  • Eseguendo una torsione con il collo come quando si effettua la retro con l’automobile.
  • Guardando in alto è possibile avvertire nausea e vertigine, mal di testa.
  • Percepiamo dolore quando si tossisce o starnutisce durante un respiro profondo.
  • Dolore dopo aver alzato la testa dal lavandino.

Cosa fare?

  • Caldo e freddo: una comune soluzione, può essere di sollievo in alcune forme, tuttavia nel caso di infiammazione potrebbe essere un amplificatore del dolore. Solitamente si consiglia l’utilizzo del freddo alla comparsa del dolore, mentre il caldo dalla 3-4 giornata finalizzandolo al rilassamento della muscolatura. È consigliato il parere medico in caso di dubbio.
  • Trattamento manuale: eseguiti esclusivamente da specialisti.
  • Esercizio Correttivo®: molto utile in condizioni di dolore cronico mentre addirittura dannoso nelle forme di dolore acuto.
  • Supplementazione: Genacol® può essere un valido aiuto in qualità di matrice di collagene e di stimolatore per la produzione del collagene da parte dell’organismo stesso.
  • Farmaci: antidolorifici e miorilassanti, solamente sotto stretto consiglio medico e solamente in condizioni di estrema necessità. Il mal di schiena può essere prevenuto allenandosi regolarmente, con esercizi di rafforzamento e stretching almeno 3 volte alla settimana.

Di seguito i più sicuri ed utili consigli per prevenire il mal di schiena:

  • Tenere una posizione corretta sul posto di lavoro.
  • Flettere le gambe per sollevare oggetti pesanti da terra.
  • Mai piegare la schiena per legarsi le scarpe, ma flettere sempre ginocchia e bacino.

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